La fototrappola, un alleato per la sicurezza urbana
- Posted by Tecnotrade
- On 18 Febbraio 2022
Oggigiorno è sempre più sentito il problema dell’abbandono dei rifiuti in aree isolate e periferiche del Paese. A questo poi si aggiungono anche i furti, i danni alle proprietà e gli atti di vandalismo.
Ma come aumentare la sicurezza di queste aree critiche, soprattutto se non è possibile installare un sistema di videosorveglianza? La soluzione è la fototrappola.
Che cosa sono le fototrappole?
Si tratta di piccoli dispositivi mimetici dotati di fotocamera, ideali per gli ambienti esterni. Permettono di scattare una serie di foto e di recuperarle in un secondo momento.
Il funzionamento è semplice. Il sensore di movimento PIR percepisce un movimento, si attivano i LED IR (infrarossi invisibili all’occhio umano) e viene immediatamente scattata una foto – o video – al soggetto che passa davanti all’obiettivo.
La fototrappola viene utilizzata anche per impianti di videosorveglianza, poiché – essendo dotata di un sensore ad infrarossi – è possibile ottenere immagini in versione notturna, da cui è possibile effettuare il riconoscimento grazie all’elevata qualità delle immagini.
In commercio esistono diversi modelli. Si passa dai più semplici, che sono dotati di una SD da cui è possibile scaricare le immagini, a quelli più complessi provvisti di SIM. Questi ultimi si appoggiano alla rete GSM e sono in grado di inoltrare le immagini dove si desidera, attraverso MMS o email. Oltre alle immagini, i modelli più sofisticati, sono in grado di registrare l’audio in un certo lasso di tempo.
Uno dei vantaggi di questi dispositivi è che non necessitano di esser collegati alla corrente, perché dispongono di una batteria. Pertanto sono autonomi. Oggi troviamo modelli che sono alimentati ad energia solare: un piccolo pannello solare posto sulla sommità fornisce l’energia necessaria per scattare le foto. Inoltre, resistono ai danni degli eventi atmosferici come vento, pioggia e neve.
I principali impieghi:
Lo scopo della fototrappola è mantenere una sorveglianza attiva con un elevato grado di discrezione. Inizialmente utilizzata solo per monitorare la presenza di animali selvatici, oggi trova impiego per:
- riprendere gli autori di atti vandalici o furti;
- immortalare chi commette il reato di abbandono dei rifiuti e sversamento illecito di sostanze;
- sorvegliare punti critici e zone isolate difficilmente raggiungibili (come discariche, parchi, zone rurali);
- sorvegliare cantieri, magazzini e parcheggi;
- lettura delle targhe per veicoli in movimento fino a 80 km/h ad una distanza massima di 30 metri;
- supportare il sistema di videosorveglianza, anche nei centri abitati.
Il caso del Comune di Mulazzano (LO)
Le fototrappole sono l’ideale per contrastare gli illeciti come l’abbandono dei rifiuti in zone periferiche o abbandonate, dove non è possibile installare un sistema di videosorveglianza. Questo consente ad Amministrazione e Polizia Locale di rintracciare i veicoli e quindi chi ha commesso il reato ed effettuare sanzioni.
Grazie all’installazione di alcune fototrappole in zone periferiche del paese, la Polizia Locale di Mulazzano è riuscita a contrastare l’abbandono dei rifiuti. Infatti, spesso i punti più critici sono zone rurali e poco controllate in cui vengono depositati materiali di scarto, rifiuti speciali e immondizia di ogni genere. Il posizionamento di questo piccolo dispositivo mimetico ha permesso agli agenti di immortalare e identificare il soggetto, che successivamente è stato sanzionato. Le fototrappole si sono dimostrate essenziali, ma anche lo strumento perfetto, per cogliere sul fatto l’inquinatore.
Fototrappole per la sorveglianza con Scubla
I dispositivi Scubla sono piccoli ed economici, in grado di riprendere soggetti fino a 30 metri con un angolo di ripresa di 110°. Sono la soluzione ideale per realizzare foto e video anche in modalità notturna, grazie alla presenza di un sensore ad infrarossi.
Sono dispositivi compatti e robusti in grado di resistere a condizioni meteo avverse ed in totale autonomia. Infatti, sono alimentati da un set di batterie oppure attraverso l’integrazione di un piccolo pannello solare.
Le tipologie più semplici hanno una scheda SD che immagazzina le foto. Una volta piena i dati dovranno esser scaricati oppure il dispositivo in automatico sovrascriverà le nuove informazioni. I modelli più sofisticati, invece, sono dotati di SIM e di una scheda SD formattabile da remoto. Questi ultimi presentano diverse modalità di trasmissione dei dati:
- invio in tempo reale dei dati tramite modulo 4G;
- archiviazione su Cloud Molnus;
- gestione di foto e video attraverso un’App proprietaria.
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