Beamforming: come migliora la copertura della tua rete Wi-Fi
- Posted by Tecnotrade
- On 30 Marzo 2021
Hai appena sistemato la rete wireless aziendale, è velocissima e si lavora senza problemi… Ma dopo qualche settimana, scopri che in alcune aree non funziona affatto. Ti è mai capitato?
È una situazione che incontriamo spesso, sia in uffici che in ambienti industriali, che si può risolvere grazie al beamforming, una tecnologia che “indirizza” segnale in determinate direzioni per migliorarne le prestazioni.
Il beamforming è una funzionalità aggiuntiva delle reti wireless a 5 GHz e operanti con lo standard IEEE 802.11 AC (anche noto come WiFi 5 GHz AC) che migliora notevolmente la velocità di trasmissione e la resistenza alle interferenze tramite la localizzazione dei dispositivi connessi. Prima di capire come funziona il beamforming, vediamo insieme come si “muovono” le onde radio delle reti wireless.
Come si propagano le onde di una rete Wi-Fi?
Solitamente un router Wi-Fi (o un Access Point) emette un segnale costante a 360°, finché non trova il dispositivo connesso. Le onde radio sono paragonabili a dei cerchi concentrici con al centro l’apparato stesso.
Più precisamente, quando il router invia un pacchetto dati, quest’ultimo viene “ripetuto” ed inviato in tutte le direzioni finché uno dei pacchetti non giunge a destinazione (ossia viene ricevuto dal client, il dispositivo che deve riceverlo). Questo sistema è molto sensibile alle interferenze.
Infatti, il segnale radio tende a degradare all’aumentare della distanza ed è molto più debole ai “bordi” della zona di ricezione. Inoltre, può essere “disturbato” dalle interferenze causate da muri e altri ostacoli fisici. Anche la presenza di Access Point vicini può fare la differenza, in quanto trasmettono onde di segnale ad intervalli brevi, che finiscono per sovrapporsi. La sovrapposizione porta a due possibili scenari: l’interferenza costruttiva, se le onde si amplificano a vicenda e agiscono insieme o l’interferenza distruttiva se le onde si annullano.
Questo problema può essere facilmente risolto trasmettendo il segnale nella direzione del dispositivo terminale (client). È qui che entra in gioco il beamforming.
Come funziona il beamforming?
Questa tecnologia consente agli Access Point di direzionare i segnali radio verso i client con cui comunicano, così da migliorarne la potenza (più precisamente il throughput, cioè la capacità di trasmissione effettivamente utilizzata).
Il concetto che sta alla base del beamforming è evitare che il segnale venga trasmesso in tutte le direzioni per un’area ampia, ma di indirizzarlo direttamente nella direzione della periferica che ha richiesto la connessione.
Possiamo osservare che se le reti senza beamforming emettono il segnale come una lampadina a incandescenza, quelle che lo utilizzano propagano lo stesso segnale come una torcia elettrica.
Grazie al beamforming, il router (o l‘Access Point) è in grado di localizzare dove sono posizionati i dispositivi a lui collegati e tramite la modulazione della fase e dell’ampiezza dell’onda va a concentrare il segnale verso i dispositivi e a diminuirlo dove non serve.
Dove attivare il beamforming?
Questa tecnologia è sconsigliata nelle abitazioni, dove non ci sono interferenze in quanto la rete viene fornita da un solo router. In questo caso non noterai alcun miglioramento. Il beamforming è invece un ottimo aiuto nelle aziende che hanno uffici o stabilimenti di media o grande dimensione e devono gestire le interferenze.
Perché è utile il beamforming?
Come avrai capito, il primo vantaggio percepibile è l’aumento delle prestazioni della tua rete Wi-Fi: la velocità di trasmissione sarà più elevata e avrai maggiore copertura. L’ambiente è più pulito, si riducono le interferenze e i client ricevono un segnale ottimizzato.
Tutti i dispositivi connessi alla rete saranno in grado di godere di una banda maggiore e tempi di trasmissione ridotti rispetto ad un router classico. Questo si traduce in una maggiore qualità dei servizi di video streaming, delle chiamate effettuate tramite VoIP e di altri tipi di trasmissione dei dati che sono influenzati da parametri come la larghezza di banda e la latenza.
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