Dispositivi uomo a terra: una sicurezza per i lavoratori isolati!
- Posted by Tecnotrade
- On 12 Settembre 2018
Come tutelare i lavoratori che svolgono attività in contesti isolati? Chi lavora in condizioni ambientali critiche necessita di un livello di protezione elevato. Per risolvere questo problema, esistono delle soluzioni progettate ad hoc che monitorano la posizione del lavoratore: i dispositivi uomo a terra.
Chi è il lavoratore isolato?
La normativa non prevede una definizione di lavoratore isolato. Tuttavia, si può pensare che sia colui che lavora in assenza di operatori vicini, senza contatto visivo o vocale con altri addetti. Al fine di tutelare questa categoria di lavoratori la legge dispone che il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare e prevenire tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, fornendo loro “i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale” (Decreto Legge 81/08).
Già nel 2003 il Decreto Ministeriale n. 388/03 parlava della necessità di dotare i lavoratori isolati di un mezzo idoneo ad attivare il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale in caso di bisogno.
I vantaggi dei dispositivi uomo a terra
Per rispondere alle esigenze di sicurezza dei lavoratori isolati, sono stati progettati dei device con la funzione uomo a terra (mandown). Si tratta di dispositivi di sicurezza individuale, che permettono di capire se il lavoratore si trova in situazione di pericolo e necessita di un intervento di soccorso.
È uno strumento fondamentale per operai e tecnici che lavorano in condizioni critiche, all’interno di:
- logistiche;
- cantieri;
- celle frigorifere;
- su piattaforme;
- nei servizi di sicurezza notturni;
- in aeroporti o ferrovie.
Come funzionano?
L’obiettivo dei dispositivi uomo a terra è quello di comunicare il pericolo nel modo più semplice e veloce possibile.
Questi dispositivi permettono di impostare delle soglie per una serie di parametri, per esempio: l’inclinazione, il movimento, il tempo di non risposta. Al superamento di questi ultimi scatta un allarme automatico. Il monitoraggio consente un tempestivo intervento in caso di necessità del lavoratore.
Due sono i modi che possono essere utilizzati per comunicare il messaggio di allarme:
- attraverso la rete GSM, se il segnale di allarme è una chiamata o un SMS;
- attraverso il GPS, per localizzare il lavoratore in pericolo.
In alternativa è possibile combinare entrambe le modalità – GSM e GPS – per inviare le coordinate unitamente al messaggio o alla chiamata.
I device con funzione uomo a terra consentono ulteriori personalizzazioni. Infatti, è possibile configurare i tempi e i modi di intervento, rispettando i diritti e la privacy dei lavoratori. I vantaggi derivanti dall’utilizzo sono molteplici. Velocità e tempestività nell’attivazione dell’intervento e incremento della sicurezza sul lavoro, sono i principali.
Le nostre soluzioni
Nel tempo abbiamo selezionato i dispositivi più efficaci. Nello specifico, proponiamo due tipologie di dispositivi “uomo a terra”:
- I personal tracker: dispositivi di localizzazione satellitare collegati ad una centrale operativa. Di piccole dimensioni consentono elevati standard di sicurezza.
- Telefoni cordless con la funzione “uomo a terra”, che sfruttano la tecnologia DECT: uno standard europeo per le comunicazioni senza fili con una portata tra i 50 e i 300 metri.
Personal tracker 3.0 di Urmet
È un sistema di telesoccorso GPS/GPRS/GSM ideato come dispositivo di sicurezza personale per i lavoratori che operano in contesti isolati. Diverse sono le funzioni supportate:
- Invio di chiamate di soccorso a seguito di una caduta o la pressione di un pulsante di allarme
- Invio di richiesta di soccorso tramite SMS
- Geolocalizzazione dell’addetto da monitorare
- Una serie di sms di avviso, che permettono di segnalare alla centrale operativa il credito residuo o la batteria scarica del dispositivo.
- Ascolto ambientale. In caso di necessità è possibile ascoltare l’ambiente in cui il lavoratore sta operando, utile per un tempestivo intervento.
- La possibilità di inserire fino a 12 numeri da contattare
- Modalità antirapina: invio di un messaggio silenzioso schiacciando un pulsante.
È lo strumento ideale per garantire la massima sicurezza di tutti gli addetti che lavorano in condizioni critiche, oppure senza altri addetti a fianco. Un altro vantaggio sono le sue dimensioni che permettono di agganciarlo ad una cintura. Inoltre, è totalmente programmabile attraverso il software dedicato. La programmazione consente di impostare un set di funzioni e selezionare i numeri di emergenza da contattare.
Alcatel – Lucent 8262 DECT handset
È un telefono cordless che integra la funzione “uomo a terra”. Il terminale sfrutta la tecnologia DECT, un sistema di telefonia cordless che permette di muoversi all’interno di un’area geografica. Tale area è definita da un insieme di antenne, che garantiscono copertura radio.
È la soluzione ideale per luoghi di lavoro molto grandi come logistiche, aeroporti, capannoni e cantieri. Spazi ampi, ma chiusi, che necessitano di una rete interna per la comunicazione tra i vari reparti e che – solitamente – ricorrono proprio alla rete DECT.
La funzione “uomo a terra” di questo strumento permette di attivare delle chiamate di emergenza in caso di necessità e consente di localizzare la cella telefonica a cui si è agganciato per l’ultima volta il dispositivo. Inoltre, invia allarmi periodici di notifica.
Le sue caratteristiche fisiche lo rendono adatto per ogni tipo di contesto, grazie all’elevata resistenza ed affidabilità. Infatti, può anche resistere a cadute da un’altezza di 2 metri.
A differenza di un personal tracker, questo cordless Alcatel offre tutti i vantaggi di un telefono cordless a cui si aggiungono gli elevati standard di sicurezza garantiti dalla funzione “uomo a terra”.
In conclusione…
Nella scelta della soluzione giusta è utile considerare il contesto in cui operano i lavoratori isolati e di quali sistemi è dotata la propria azienda.
Infatti, se un’azienda dispone della rete DECT, i telefoni cordless sono la soluzione migliore, sia per motivi economici – dovendo acquistare solo i terminali, il risparmio è notevole – sia per motivi tecnici. I dispositivi, infatti funzioneranno ovunque sia presente il sistema DECT e la localizzazione avverrà tramite l’individuazione della cella in cui si trova il lavoratore. In generale, questa soluzione è raccomandata per capannoni, magazzini e tutti i luoghi ampi e chiusi in cui è necessario disporre di un’infrastruttura di rete interna per la comunicazione del personale.
Il personal tracker, invece, effettua una geolocalizzazione precisa. In questo caso, il GPS restituisce le coordinate esatte per rintracciare l’operatore in modo immediato. Ma attenzione: in assenza di rete mobile, il dispositivo non funzionerebbe, pertanto è sconsigliato in caso di ambienti sotterranei o scarsamente coperti, come celle frigorifere. Il localizzatore di Urmet trova la sua migliore applicazione in luoghi ampi e aperti, dove difficilmente si potrebbe installare un’efficiente rete DECT.
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